Storia

Last update 28 March 2018

DALLE ORIGINI AD OGGI. BREVE STORIA DEL PAESE

Il paese di Passerano sorge sulle colline del basso Monferrato in provincia di Asti e comprende le frazioni di Schierano, Primeglio e Marmorito, ex Comuni soppressi ed aggregati nel 1929 in un unico Comune dal nome di Passerano Marmorito.
Le notizie riguardanti il passato ci giungono per la maggior parte grazie alle vicende legate alla storia di coloro che, nei secoli, si contesero la supremazia sui territori. Il nome di Passerano, attestato sin dal 1001 come Passerianus, che era probabilmente un prediale derivante da un fundus di un'antica famiglia, compare nei diplomi imperiali nel 1164, quando il Barbarossa, che con la seconda discesa nella penisola era riuscito ad imporsi sui Comuni dell'Italia settentrionale, assegnò con il decreto di Belfort i territori di Passerano, Schierano e Primeglio (e molti altri appartenenti alla Contea di Cocconato) al Marchesato del Monferrato. Nel 1186, grazie all'intervento dell'Imperatore Enrico VI, i territori di Cocconato, Capriglio, Marmorito, Primeglio, Schierano (e altri) passarono sotto il controllo dei Radicati di Cocconato. Con l'inizio del XIII secolo, Passerano venne aggregato come feudo al dominio dei Conti Radicati (intorno al 1277), ma la contesa del territorio con il Marchesato del Monferrato proseguì nei secoli seguenti. Nel 1369 Carlo IV di Boemia sottomise la Contea allo stesso Marchesato (in quel periodo guidato dalla famiglia dei Paleologhi, derivante dalla stessa linea degli Imperatori d'Oriente) suscitando la reazione dei Radicati che, rivolgendosi ai Visconti, ottennero il ripristino della situazione precedente. Nel 1503, l'Imperatore Massimiliano I tentò di attribuire al genero, Filiberto II di Savoia, l'investitura di tutti i feudi appartenenti ai Radicati, i quali si opposero con fermezza a questo atto che ritennero un sopruso. Il regno di Carlo V portò molte novità, sia per il paese che per i conti di Cocconato; nel 1530 un decreto ristabilì l'autonomia della Contea dei Radicati e concesse loro il diritto di battere monete in oro e argento nella Zecca di Passerano, che rimarrà in funzione fino al 1598, anno in cui verrà chiusa dai Savoia (probabilmente a causa della propensione della Zecca ad emettere monete contraffatte tra cui talleri tedeschi, monete svizzere, lombarde, venete e francesi)40. Nel 1586 i conti Radicati si sottomisero al duca di Savoia Carlo Emanuele. Le trattative gestite dal Capitano Pallavicino portarono alla nascita della Contea- Provincia di Asti, inglobata nell'organizzazione amministrativa dello Stato sabaudo, nella quale entrarono a far parte Passerano, Marmorito, Primeglio e Schierano. Dal XVII secolo l'intero territorio si trovò in balia dei conflitti di successione per il Marchesato e il Ducato di Mantova ad esso unito (1614-15, 1627-30). Gli scontri tra gli eserciti imperiali e spagnoli (con l'appoggio dei duchi di Savoia durante la Seconda guerra) contro quello francese devastarono lo stesso castello di Passerano, di origini tardo-medievali (anche se la costruzione attuale risale ad un rifacimento del Trecento), e portarono ad una riduzione dei territori della Contea. Le trattative di pace si conclusero con l'accordo di Cherasco del 1631, con cui Mantova e il Monferrato restarono all'erede Gonzaga-Nevers; i duchi di Savoia ottennero un ampliamento del proprio controllo sulle terre della campagna piemontese. Sul finire di questo secolo di guerre, nel 1698, nasce a Passerano il personaggio storico che ha contribuito maggiormente alla sua fama, il conte Alberto Radicati, definito da Piero Gobetti "primo illuminista della penisola"41. Gli studi di Franco Venturi hanno dato ulteriore risalto alla figura di questo intellettuale del primo Settecento, che egli stesso definisce «un uomo geniale [...] la sua meditazione religiosa ci rivela un animo originale [...] le sue idee politiche sono spesso piene di forza. Le sue utopie gettano luce sui problemi dell'epoca, trasponendoli, magari con violenza, nel mondo delle idee. Radicati è effettivamente una delle figure più interessanti del primo illuminismo italiano"»42
Il passaggio tra il XVIII e il XIX secolo fu denso di cambiamenti per la comunità di Passerano e i suoi dintorni. Gli avvenimenti del periodo preso in analisi in questa ricerca d'archivio sono legati alle vicende dello stato sabaudo che, dopo la sua caduta, lasciò il Piemonte nelle mani degli occupanti francesi, i quali gestirono i nuovi territori in modo molto differente, senza però abbandonare le tradizioni radicate nell'amministrazione sabauda. Il Comune di Passerano si trovò a far parte del Dipartimento del Tanaro, il quale era stato suddiviso in tre arrondissement (equivalente francese dei circondari): Aqui, Alba ed Asti; di quest'ultimo facevano parte i cantoni di San Damiano, Canelli, Portacomaro, Rocca d'Arazzo, Mombercelli, Montafia, Castelnuovo, Cocconato, Costigliole, Villanova, Montechiaro e Tigliole, quindi il Comune di Passerano vi era compreso.43 Asti era il capoluogo del Dipartimento ma, forse a causa dell'intolleranza dei suoi abitanti nei confronti degli occupanti francesi, nel giugno del 1805 divenne semplice capoluogo del Dipartimento di Marengo. La soppressione del Dipartimento del Tanaro portò ad una disgregazione dei suoi territori; Alba venne inglobata nel Dipartimento della Stura, mentre Aqui entrò a far parte del nuovo Dipartimento di Montenotte (appartenente all'ex Repubblica Ligure). Asti e il suo arrondissement furono aggregati al vicino Dipartimento di Marengo (che traeva il nome dal luogo della battaglia che aveva sancito la vittoria napoleonica nel 1800), il quale era a sua volta suddiviso negli arrondissement di Alessandria (anche capitale), Casale Monferrato, Voghera e Tortona; queste ultime due, con i cambiamenti del 1805, finirono a far parte del Dipartimento di Genova. Caduto il regime napoleonico nel 1814, i territori del Piemonte tornarono sotto il controllo dei Savoia rientrati col nuovo sovrano Vittorio Emanuele I. Durante il XIX secolo il castello dei Radicati venne ricostruito e restaurato, e nel paese venne costruita l'Ala, il mercato agricolo, oggi ancora esistente nella piazza della Chiesa.


NOTE:
40 C. Bobba-L. Vergano, Antiche zecche della provincia di Asti: Asti, Cisterna, Frinco, Incisa, Moncalvo, Montafia, Passerano, Rocca d'Arazzo, Asti, Cesare Bobba editore, 1971.
41 P. Gobetti, Risorgimento senza eroi: studi sul pensiero piemontese nel risorgimento, Torino, Baretti editore, 1926, p. 14.
42 F. Venturi Saggi sull'Europa illuminista I. Alberto Radicati di Passerano, Torino, Einaudi Editore, 1954, pp. 17-19.
43 M. Broers, Napoleonic imperialism and the savoyard monarchy, 1773-1821, New York, Edwin Mellen Press, 1997, p. 168.


L'ARCHIVIO STORICO

Nel marzo del 2003 il Comune di Passerano Marmorito ha riportato alla luce, dopo anni di lavori di schedatura, riordino e inventariazione, l'archivio storico comunale; tale lavoro di riordino è stato frutto della ricostruzione degli antichi archivi degli ex comuni di Passerano, Marmorito, Primeglio e Schierano, oggi riuniti sotto un unico comune. Già nel 1984 la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, aveva riscontrato la necessità di un lavoro di recupero dei documenti conservati dal Comune nell'archivio storico e di deposito, raccomandando la creazione di una "sezione separata" dedicata a tutti i documenti relativi alle pratiche definite da oltre 40 anni. I lavori di riordino cominciarono solo negli anni '90 e furono accompagnati dalle periodiche circolari della Soprintendenza Archivistica, nelle quali veniva ribadita la normativa vigente in materia di servizi d'archivio e di accesso alla documentazione dei Comuni e della Province. In seguito alla richiesta, da parte del Comune di Passerano Marmorito, di un elenco del personale diplomato e autorizzato al riordino degli Archivi Storici nell'ambito della provincia di Asti, la Soprintendenza Archivistica inviò una lista di persone in possesso del Diploma di Archivistica e Paleografia, tra le quali il comune scelse il Dott. Gian Paolo Silicani, archivista, araldista e ricercatore storico. Dopo una prima, lunga opera di pulitura e riordino in cui sono state individuate e separate le varie tipologie di materiale, il Dott. Silicani ha proseguito con un lavoro di inventariazione, portato avanti (dagli ultimi mesi del 2002) dalla Dott.ssa Daniela Cabella e dal Dott. Dimitri Brunetti. I lavori sono terminati nel marzo del 2003 e il giorno 8 dello stesso mese, il Dott. Simonetta Piergiorgio, funzionario della Soprintendenza Archivistica, ha provveduto al collaudo; il verbale di tale collaudo, firmato da Marco Carassi (al tempo Soprintendente), dichiara la conformità del lavoro di riordinamento ai criteri tecnico-archivistici e alle prescrizioni fornite dalla stessa Soprintendenza.

La documentazione conservata nell'archivio attraversa un periodo storico molto ampio, poiché i primi pezzi risalgono al 1575 e gli ultimi al 1961. É stata effettuata una suddivisione in sette fondi, ognuno dei quali riunisce la documentazione per serie originarie (o funzionali) oppure applica le 15 categorie indicate dalla circolare 17100-2 dell' 1 marzo 1897 del Ministero dell'Interno (la cosiddetta "circolare Astengo" che ha disciplinato la classificazione organica degli atti dei Comuni.); è questo il caso del fondo relativo al Comune di Passerano Marmorito.
La prima categoria, Amministrazione, comprende documenti relativi al periodo 1928-1961 ed è suddivisa in diversi ambiti: Territorio, in cui sono contenuti i documenti (decreto reale, nota prefettizia, relazione, nomina del conte Roberto Radicati a Commissario prefettizio) che sanciscono la riunione del Comune di Primeglio Schierano e parte di quello di Marmorito a quello di Passerano; La seconda categoria, dedicata all'assistenza pubblica, Opere pie e beneficenza, contiene gli elenchi delle Opere Pie, dei poveri dimoranti nel Comune, la documentazione relativa ai prestiti matrimoniali, all'assistenza dei minori, degli illegittimi riconosciuti e dei malati. Il regolamento di Polizia urbana e della circolazione stradale della prima metà del XX secolo sono contenuti nella terza categoria, Polizia municipale. La quarta categoria, Sanità e igiene, comprende regolamenti, norme, i registri del servizio ostetrico e di quello veterinario, l'elenco dei vari Consorzi sanitari, i registri delle vaccinazioni. La quinta categoria racchiude l'analisi delle Finanze del Comune Viene conservata una vasta documentazione sulle Imposte comunali, ad esempio quelle sulle bevande alcoliche, sul trasporto del vino e sui vari consumi.
La sesta categoria, Governo, elezioni e servizio elettorale, contiene varie circolari della prefettura, l'elenco degli iscritti alla sezione locale del Partito nazionale fascista (1933), registri dei verbali della Commissione elettorale, liste elettorali e documenti sulle elezioni amministrative e politiche.
Nella settima categoria, Grazia, giustizia e culto, si trovano statistiche, elenchi di protesti, verbali e documentazione relativa ai lavori eseguiti nelle chiese parrocchiali di Passerano (S.S. Pietro e Paolo) e di Primeglio (San Lorenzo).
L'ottava categoria riguarda gli Affari militari: liste di leva, soccorsi militari, anagrafe annonaria ed affari riguardanti i quadrupedi ed i veicoli.
L'Istruzione pubblica, nona categoria, contiene il carteggio relativo alle autorità scolastiche e al personale docente impiegato presso l'asilo infantile e la scuola elementare, dei quali sono conservati i verbali di deliberazione. Raccolta degli elenchi dei bambini iscritti al Patronato scolastico, informazioni relative alla Banda musicale e a Corsi di educazione popolare.
Nella decima categoria sono state raccolte le carte relative ai vari Lavori e servizi pubblici, quali: sistemazione di strade e piazze, ponti, illuminazione pubblica, acque, trasporti, servizio postale e collegamenti telefonici.
L'undicesima categoria si distingue tra Agricoltura, industria e commercio. Per la prima classe sono riuniti i documenti relativi a bonifiche, censimenti di grano, pesca, cattura delle talpe, atti del Consorzio antigrandine, censimento generale dell'agricoltura italiana ed elenchi dei lavoratori agricoli. Nella classe relativa all'industria sono inseriti gli elenchi degli artigiani, elenchi nominativi delle ditte attive nell'industria molitoria e i censimenti generali dell'industria e del
Nella dodicesima categoria, Stato civile, censimento e statistica, oltre agli atti di nascita, matrimonio e morte, ci sono i certificati di cittadinanza, i censimenti della popolazione e i fogli di famiglia, documenti anagrafici e registri dei movimenti della popolazione, con le pratiche relative all'emigrazione e all'immigrazione.
Manca la documentazione per le categorie 13 (Esteri) e 14 (Oggetti diversi).
Il fondo sul Comune di Passerano Marmorito si conclude con l'ultima categoria, relativa alla Pubblica sicurezza; in questa sono comprese domande di passaporto per l'estero, autorizzazioni e licenze per il trattamento di polveri e materiali esplodenti e per esercizi in cui si vendono bevande alcoliche, richieste ed autorizzazioni per le manifestazioni pubbliche (balli e spettacoli teatrali), registro delle carte di identità, dei libretti di lavoro e permessi di caccia.
Per quanto riguarda l'organizzazione dei contenuti per i fondi degli ex comuni di Passerano, Marmorito, e Primeglio Schierano, il sistema di suddivisione per Serie ha racchiuso circa una trentina di categorie di argomenti e ambiti differenti.

Attraverso una comparazione tra i documenti relativi agli anni '80 e '90 del XVIII secolo e quelli del periodo napoleonico, si può tracciare un quadro completo del personale attivo nella comunità; le firme dei consiglieri persistono negli anni e
sopravvivono al cambio di Governo, così che i cognomi di Carossa, Omegna, Gamba, Schierano, Cafasso, Bertolone, presenti nei documenti del 1782, si ritrovano ancora in quelli del 180145 (questi sono, inoltre, cognomi che tutt'oggi
sopravvivono nella comunità di Passerano e nei dintorni).
La costanza degli incarichi pubblici in mano alla vecchia classe dirigente nonriguarda solo il ruolo di consiglieri comunali, ma anche le cariche maggiori; la nomina del sindaco rimane circoscritta all'interno della comunità e si trasmette
attraverso i vari componenti dello stesso gruppo di consiglieri.
Il ruolo di Segretario della Municipalità (istituzione che il Governo provvisorio del 1799 aveva sostituito alle amministrazioni dei pubblici) era stato svolto per anni da Tommaso Quagliotti di Schierano (il cui ruolo all'interno della comunità
era all'attivo già dal 1770) e alla sua morte, il 30 ventoso dell'anno VII della Repubblica francese, "primo della libertà piemontese", venne sostituito dal figlio Vincenzo. Le tante novità introdotte dal governo Francese, ad esempio vennero gestite dalla Municipalità passeranese con prontezza, come dimostra l'esempio della nomina dei cittadini che avrebbero dovuto servire nella Guardia Nazionale.
Il documento è datato 20 termidoro anno VIII (8 agosto 1800) e presenta un elenco di coloro che la Municipalità aveva approvato di comune accordo per prendere parte alla Guardia Nazionale: Capitano (Radicati Gabriele), Luogotenente (Bertolone Giuseppe), Sottotenente (Depanis Isidoro), Sergente Maggiore (Bertolone Stefano); seguono poi i nomi dei Sergenti e dei Caporali.

Stato dei beni comunali, tabella compilata dal comune di Passerano:


CRONOLOGIA

1164
Passerano, Primeglio, Schierano insieme ad altri luoghi vengono concessi dall'imperatore Federico I il Barbarossa a Guglielmo marchese del Monferrato.
1206
In una carta relativa ai signori di Montiglio si trova menzionato un "Manfredus filus Oberti domini de Passerano".
Il personaggio è da ritenersi un membro della famiglia locale appartenente alla minore aristocrazia rurale che ebbe signoria sul luogo sino al terzo quarto del secolo XIII; famiglia che deve ritenersi distinta da quella dei Radicati di Cocconato.
1277
I feudi di Passerano e Schierano passano per acquisto ai Radicati di Cocconato.
1369
Limperatore Carlo IV in forza degli antichi diritti sancisce la sottomissione della Contea di Cocconato al marchese del Monferrato.
I conti cercano appoggio presso i Visconti per difendere l'autonomia dei territori loro soggetti.
1503
L'imperatore Massimiliano sottomette i conti di Cocconato a suo genero Filiberto II di Savoia concedendogli l'investitura di tutti i feudi posseduti da Radicari. La maggior parte dei Radicati si rifiutano di accettare il nuovo signore.
1526
La contea è interamente occupata dalle truppe imperiali (spagnoli) al comando di Maramaldo che cercano di avere ragione delle ultime sacche di resistenza dei francesi. Il castello di Passerano è in mano francese ed è assediato dal Maramaldo. In seguito all'intervento diplomatico di Vittoria Colonna marchesa di Pescara, gli spagnoli tolgono l'assedio.
1530
L'imperatore Carlo V conferma l'autonomia della Contea e concede ai Radicati il privilegio di battere moneta.
1550
Il castello di Passerano è occupato dagli spagnoli e da essi fortificato.
1551
Il maresciallo francese Brissac, ostacolato nella sua campagna anti imperiale dalla resistenza opposta da Passerano, espugna il castello e dopo la resa della guarnigione spagnola fa saltare le fortificazioni che cingevano il castello.
1582 - 1593
Nella zecca di Passerano si coniano monete d'oro e d'argento a imitazione dei talleri tedeschi.
1586
I Radicati si sottomettono a Carlo Emanuele I duca di Savoia il quale conferma però alcuni privilegi tra cui il diritto di battere moneta. Nell'organizzazione amministrativa dello stato sabaudo Passerano, Marmorito, Primeglio e Schierano vengono a fare parte della Contea-Provincia di Asti.
1611
Vengono soppressi i piccoli conventi agostiniani di S.Michele di Monte Oliveto (Cappelletta) e di S.Michele di Primeglio.
XVII sec.
Prima metà. Nelle guerrre di successione del Monferrato e tra madamisti e principisti, Passerano e le altre terre soggette ai Radicati subiscono molte devastazioni specialmente da parte degli spagnoli.
1664
Alessandro Radicati restaura l'antico castello che tanti danni aveva subito nei decenni precedenti.
1818
Le quattro parrocchie di Passerano, Marmorito, Primeglio e Schierano, dopo essere state smembrate dalla diocesi di Vercelli e aggregate a quella di Asti nel 1802, vengono aggregate alla diocesi di Torino.
XIX sec.
Intorno alla metà del secolo XIX il castello viene restaurato e assume la sistemazione e l'aspetto che ancora conserva al presente.
1929
I comuni di Primeglio - Schierano e di Marmorito (solo il capoluogo) vengono aggregati al Comune di Passerano il cui nome ufficiale a partire da questo momento sarà "Comune di Passerano Marmorito".
1986
Vengono soppresse le parrocchie di Primeglio e di Schierano che da questo momento formeranno un'unica parrocchia con quella di Passerano. La parrocchia di Marmorito capoluogo viene soppressa e il suo territorio entra a fare parte della parrocchia di Aramengo.

Si ringrazia per il materiale e per la collaborazione la Dottoressa Elena Berrino.